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La diagnosi si basa sull’identificazione e la misurazione quantitativa degli elementi chiave della sua definizione: bruciore, dolore, iperestesia, allodinia e dispareunia, in assenza di lesioni visibili.

L’iperalgesia viene evidenziata con il test al cotton-fioc che consiste nella sollecitazione delle aree iperestesiche attraverso una pressione esercitata sul vestibolo.

L’intensità del dolore è valutata mediante scale descrittive o analogiche (come la scala VAS – Visual Analogic Scale).

Questa scala paragona l’intensità dolore ad una grandezza fisica definita su una asticella orizzontale di 10 cm dove 0 = assenza di dolore e 10 = massimo dolore sopportabile. La qualità del dolore, invece, è analizzata mediante questionari in grado di esplorare l’aspetto cognitivo, affettivo e sensoriale (come il McGill Pain Questionnaire).

L’assenza delle lesioni vestibolari va documentata con un accurato esame obiettivo coadiuvato da un’esplorazione con sistema di ingrandimento (lente dermatologica, colposcopio) e dall’esplorazione del tono del pavimento pelvico.

Vulvodinia
Vulvodinia: cause
Vulvodinia: sintomi
Vulvodinia: diagnosi
Vulvodinia: terapia

  • Come faccio a capire l'origine e la natura del dolore?

    • Caratteristiche del dolore cronico

      Caratteristiche del DPC sono legate al sito di origine, alla sovraregolazione del segnale nervoso, alla disfunzione miofasciale, all’irritazione dei nervi, all’azione del cervello.

    • Come si fa la diagnosi di dolore pelvico cronico?

      La descrizione dettagliata e precisa del dolore e la visita medica permettono al medico di determinare i test e le procedure di laboratorio necessari per trovare le cause del dolore.

  • La valutazione accurata dei sintomi è essenziale per la diagnosi

Quando consultare il medico: 
in caso di dolore cronico, può essere difficile sapere quando si deve andare dal medico. In generale, bisogna fissare un appuntamento con il medico se il dolore pelvico sconvolge la vita di ogni giorno, o se i sintomi sembrano peggiorare.