dolore_fig1_300x289

L’utero è l’organo riproduttivo femminile destinato a contenere la gravidanza ed è formato da tre differenti strati di tessuto. Lo strato più interno è una mucosa chiamata endometrio, lo strato intermedio un tessuto muscolare chiamato miometrio ed il terzo, più esterno, una membrana epiteliale di rivestimento formata dal peritoneo.

L’endometriosi è una patologia comune, spesso dolorosa, che colpisce le donne in età riproduttiva e in cui l’endometrio si sviluppa al di fuori dell’utero. Questo tessuto, che risponde all’influenza degli ormoni femminili, può impiantarsi e formare cisti, noduli, lesioni, impianti o escrescenze in qualunque area della cavità addominale.

Più comunemente coinvolge ovaie, intestino e peritoneo (il tessuto che riveste la cavità addominale e la pelvi) e raramente può estendersi oltre la regione pelvica. Talvolta le lesioni si trovano anche nelle cicatrici addominali post-chirurgiche, sull’intestino tenue o sul retto-sigma, in prossimità degli ureteri, sulla vescica, nella vagina, sulla cervice e sulla vulva. Quando il tessuto endometriale penetra nello spessore della struttura muscolare dell’utero si parla di “adenomiosi” o “endometriosi interna”.

Nell’endometriosi, il tessuto endometriale fuori sede (ectopico) continua ad agire come farebbe normalmente: s’ispessisce, cade e sanguina ad ogni ciclo mestruale. Poiché questo tessuto ectopico non ha modo di essere espulso dal corpo, resta intrappolato nell’addome e i tessuti circostanti reagiscono con un processo infiammatorio formando tessuto cicatriziale e aderenze.

Tali lesioni inoltre possono rompersi e diffondersi ad altre aree, formare aderenze, sanguinare, localizzarsi sull’intestino e causare anche ostruzione intestinale oppure, quando la localizzazione è ureterale o vescicole, provocare disturbi urinari anche seri. I sintomi spesso s’intensificano nel tempo, sebbene in alcuni casi vi siano cicli di remissione e recidiva.

L’endometriosi può quindi causare aderenze e l’utero può attaccarsi alle ovaie, alle tube e all’intestino. Questo processo può causare dolore anche grave, in particolare durante il ciclo mestruale; tuttavia circa il 25% delle donne non ha sintomi, mentre in altre il dolore è quasi costante e può continuare per tutto il periodo riproduttivo. Nel 30-40% dei casi si possono sviluppare problemi di fertilità. Attualmente sono disponibili trattamenti efficaci.

Fattori di rischio

  • Nulliparità
  • Una o più parenti (madre, zia o sorella) con endometriosi
  • Cicli mestruali più brevi di 27 giorni con sanguinamento che duri più di otto giorni
  • Qualsiasi condizione medica che impedisca il normale passaggio del flusso mestruale
  • Una storia d’infezione pelvica

L’endometriosi di solito si sviluppa diversi anni dopo l’inizio delle mestruazioni. I sintomi di endometriosi s’interrompono temporaneamente con la gravidanza e in modo permanente con la menopausa.

Complicazioni

La complicazione principale dell’endometriosi è l’infertilità: dal 30% al 50% delle donne con endometriosi hanno difficoltà ad avere una gravidanza.

Quando si verifica una gravidanza, l’uovo viene rilasciato dall’ovaio e percorre la tuba di Falloppio vicina, dove viene fecondato da uno spermatozoo, quindi penetra nell’utero dove s’impianta per iniziare lo sviluppo. L’endometriosi può ostruire la tuba e impedire all’uovo e agli spermatozoi di unirsi, ma sembrerebbe poter influenzare la fertilità anche in modo indiretto. Nonostante questo, molte donne con endometriosi, di grado da lieve a moderato, sono ancora in grado di concepire e portare a termine una gravidanza. A volte i medici consigliano alle donne con endometriosi di non ritardare ad avere figli, perché la loro condizione può peggiorare con il tempo: più a lungo si ha l’endometriosi, maggiore è la possibilità di rimanere sterile.

Endometriosi
Endometriosi: cause
Endometriosi: sintomi
Endometriosi: diagnosi
Endometriosi: terapia medica
Endometriosi: terapia chirurgica
Endometriosi: stili di vita

  • Come faccio a capire l'origine e la natura del dolore?

    • Caratteristiche del dolore cronico

      Caratteristiche del DPC sono legate al sito di origine, alla sovraregolazione del segnale nervoso, alla disfunzione miofasciale, all’irritazione dei nervi, all’azione del cervello.

    • Come si fa la diagnosi di dolore pelvico cronico?

      La descrizione dettagliata e precisa del dolore e la visita medica permettono al medico di determinare i test e le procedure di laboratorio necessari per trovare le cause del dolore.

  • La valutazione accurata dei sintomi è essenziale per la diagnosi

  • Consigli per la visita

    • Endometriosi: consigli per la visita

      Scrivi una lista che includa la descrizione dettagliata dei cicli mestruali, dei sintomi e le date in cui sono iniziati gli ultimi due cicli mestruali.

Quando consultare il medico: 
in caso di dolore cronico, può essere difficile sapere quando si deve andare dal medico. In generale, bisogna fissare un appuntamento con il medico se il dolore pelvico sconvolge la vita di ogni giorno, o se i sintomi sembrano peggiorare.

  • In Caso di Emergenza

    Se hai bisogno urgente di un medico chiama il numero della Segreteria, ti aiuteremo.
    Leggi
  • Orario dei Medici

    Al CDP i medici hanno una lista individuale. Chiama il numero della Segreteria, ti aiuteremo.
    Leggi
  • Orario di Apertura

    • Lunedì - Venerdì
      9.00 - 20.00
    • Sabato
      9.30 - 12.30
    • Domenica
      -

Prendi un Appuntamento

Se hai un dolore pelvico inspiegabile e resistente alla terapia convenzionale, che dura da oltre un mese o se sospetti di essere affetta da endometriosi: contatta il CDP.